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| Rezzato (Bs)

Fondazione Jac: il bello di intraprendere

Comprendere che il lavoro è un luogo fondamentale per accrescere se stessi e dove fare i conti con le proprie ambizioni e i propri limiti: è questo l’obiettivo del workshop “Il bello di intraprendere 2.0” organizzato da Jac - JobsAcademy dall’8 al 10 maggio a Rezzato (Bs) a Villa Fenaroli.
Il progetto delle tre giornate riguarda gli studenti che frequentano il primo anno dei percorsi ITS di Jac, fondazione bergamasca che dal 2010 forma tecnici d’alta specializzazione in aree tecnologiche strategiche, grazie alla partnership con più di 2.500 aziende.
L’educazione al lavoro oggi non può prescindere da una formazione di base sulle dimensioni che caratterizzano l’impresa: il workshop affronterà quindi sia temi organizzativi, con focus sul mercato e i clienti, sia argomenti legati allo sviluppo delle competenze dell’individuo a partire dalla dimensione relazionale e comunicativa. È l’insieme di questi elementi che può dare ai giovani una consapevolezza più estesa, rendendoli pronti a vivere questo difficile mercato con l’obiettivo, attraverso il proprio lavoro, di compiere se stessi e contribuire ad una società migliore. 
Le diverse sessioni del workshop, attraverso le testimonianze imprenditoriali di Polini Motori Spa, lavori in team e le visite aziendali a Curti Spa e all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, vogliono portare gli studenti a scoprire il bello del vivere il lavoro come percorso di crescita all’interno di un orizzonte più grande.
Nata nel 2010 per dare una risposta concreta alla richiesta e al bisogno di lavoro delle imprese, JobsAcademy rappresenta una delle prime risposte italiane alle scuole di alta specializzazione tecnologica, che già da decenni formano in Europa i cosiddetti super-tecnici. 
A testimoniare il forte legame e il dialogo costante che JobsAcademy promuove con le imprese del territorio, è il tasso di occupazione del 97,2 % che riesce a garantire agli studenti alla fine del percorso formativo.

“Ma una notizia un po' originale non ha bisogno di alcun giornale, come una freccia dall'arco scocca vola veloce di bocca in bocca”

Fabrizio De André

(Bocca di Rosa, 1967)