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| Brescia

Nasce HonestFood: l’Associazione per un cibo buono, salubre e ad un prezzo accessibile

L’83% dei consumatori è disposto ad acquistare un alimento prodotto rispettando l’equilibrio di tutta la filiera, preferendolo ad un alimento in promozione offerto sottocosto, che rischia di non garantire la corretta remunerazione di tutti gli attori del processo.

È una chiara evidenza estratta dal sondaggio promosso da HonestFood e realizzato su un campione di oltre trecento visitatori di Futura Expo, la fiera dedicata alla sostenibilità, teatro oggi della presentazione dell’AssociazioneHonestFood

HonestFood nasce dall’omonimo movimento di pensiero stimolato e portato avanti negli ultimi anni da Giacomo Pedranzini, imprenditore valtellinese fondatore e amministratore delegato di Kometa, azienda agroalimentare specializzata nella lavorazione e trasformazione di carni suine con una distribuzione sui mercati internazionali. 

L’Associazione HonestFood, presieduta da Pedranzini, propone un ripensamento della filiera agroalimentare, ricercando un nuovo equilibrio tra l’agricoltura convenzionale e quella biologica, perseguendo maggiore equità e trasparenza lungo la filiera e accessibilità di prezzo al consumo.

Durante il convegno di presentazione sono intervenuti Emidio Zorzella, presidente e co-ceo di Antares Vision che si è soffermato sull’importanza della tracciabilità della filiera, Francesco Pugliese, vicepresidente Confcommercio e già amministratore delegato di Conad e Ivan Basso, due volte vincitore del Giro d’Italia e ora general manager della squadra ciclistica Eolo Kometa. Basso si è concentrato sull’importanza di un’alimentazione corretta ed equilibrata non solo per gli sportivi professionisti, ma per tutti coloro che inseguono uno stile di vita sano.

Secondo il sondaggio promosso da HonestFood il produttore viene identificato dagli intervistati come l’attore della filiera che crea maggior valore sociale. Secondo l’83% degli intervistati il produttore viene ricompensato in maniera non adeguata rispetto agli sforzi e agli investimenti. Al contrario, il 59% del campione, ritiene che il distributore sia ricompensato in maniera eccessiva. 

HonestFood ha l’obiettivo di promuovere un approccio etico e sostenibile nel lungo periodo al settore agroalimentare e alla produzione di cibo definendo una nuova via per la produzione, la trasformazione e la distribuzione di prodotti agricoli che sia:

  • Accessibile e onesta, capace di portare sulle tavole dei consumatori alimenti buoni e sani a un prezzo accessibile, garantendo allo stesso tempo un reddito corretto a tutti gli attori della filiera, in primis gli agricoltori.
  • Rispettosa dell’ambiente e del benessere animale, ma anche del lavoro dell’uomo e del consumatore. 
  • Ragionevole ed equilibrata, capace di produrre solo quello di cui la società ha realmente bisogno, nelle giuste quantità, evitando sprechi inutili. 

“HonestFood spiega l’imprenditore Giacomo Pedranzini - non si pone obiettivi di lucro e, con la massima garanzia di professionalità e di trasparenza nell’uso dei fondi, intende promuovere e realizzare un modello di filiera e di produzione al servizio di tutta l’attività agricola di coltivazione e di allevamento, le attività, artigianali o industriali, di trasformazione dei prodotti agricoli e di produzione del cibo fino ai sistemi di distribuzione e consumo”.

Onestà alla base. “Il primo valore dell’Associazione è l’onestà, intesa anche come riconoscimento del giusto lavoro di ciascuno: da chi propone il cibo al consumatore finale al contadino che semina il campo, raccoglie e accudisce i suoi animali. Poi il rispetto. Dell’ambiente, del benessere animale, del lavoro dell’uomo” - commenta Pedranzini che aggiunge – “l’obiettivo è far conoscere HonestFood prima di tutto al grande pubblico, nella convinzione che sia il consumatore finale, con il suo comportamento, ad avere il potere più grande di promuovere il cambiamento, informandosi e agendo in modo responsabile”.

“Ma una notizia un po' originale non ha bisogno di alcun giornale, come una freccia dall'arco scocca vola veloce di bocca in bocca”

Fabrizio De André

(Bocca di Rosa, 1967)