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COMITATO DIFESA NCC - Regole chiare per garantire lavoro a tutti e offrire un servizio migliore

Sono state giornate di grande tensione e disagi quelle appena trascorse e forse non è ancora finita. Vogliamo però provare a raccontare il perché. A essere in gioco sono il futuro professionale di un’intera categoria e la possibilità di una vita dignitosa per 80,000 operatori NCC che svolgono il loro servizio su tutto il territorio nazionale e per le loro famiglie.

Come siamo arrivati a questa situazione? Ce lo chiediamo, noi per primi, da anni. La legge quadro che regolamenta il settore dei trasporti è la legge n. 21 del 15 gennaio 1992. Parliamo di una legge che è stata promulgata tenendo in considerazione uno scenario completamente diverso da quello attuale. Nel 1992 la mobilità era diversa e internet muoveva i primi passi. Da allora sono state fatte tante promesse di mettere mano a una riforma sistematica del settore dei Trasporti, ma nessuna azione concreta, se non un decreto (funesto) del 2008 che impone agli ncc di rientrare in rimessa dopo ogni corsa, fortunatamente sospeso per 10 anni consecutivi. Se così non fosse stato, sarebbe praticamente stato impossibile continuare a svolgere il servizio di noleggio con conducente.

 

Oggi è in discussione un emendamento presentato dal Relatore al Ddl Bilancio 2019 che, in sintesi, stabilisce che:

- gli NCC dovranno avere la sede e almeno una rimessa nel territorio del Comune che ha rilasciato l’autorizzazione. Gli stessi potranno utilizzare altre rimesse, a condizione che le stesse siano situate in altri comuni della stessa Provincia o area metropolitana in cui si trova il Comune che ha rilasciato l’autorizzazione.

- la richiesta di servizio NCC deve essere effettuata presso la rimessa, anche attraverso l’utilizzo di mezzi elettronici.
- ogni singola corsa dovrà iniziare e terminare presso la rimessa, mentre il prelevamento e l’arrivo a destinazione dell’utente potranno avvenire anche al di fuori della Provincia o dell’area metropolitana in cui ricade il Comune che ha rilasciato l’autorizzazione.

- il ritorno in rimessa non è richiesto soltanto nel caso in cui il foglio di servizio registri una pluralità di richieste di servizio, le quali però devono essere state registrate del vettore prima di lasciare la rimessa

 

 

 

 

 

 

Il governo continua a dire che questo emendamento va a migliorare la situazione degli NCC. Non è così. Ancora una volta stiamo parlando di applicare regole che di fatto ci impediscono di lavorare. Estendere il vincolo di territorialità alla provincia anziché al comune, impone comunque dei paletti che decretano la fine dell’attività per gli NCC.

 

Ma cerchiamo di capire perché. Le autorizzazioni degli NCC, così come le licenze dei taxi, sono contingentate dai comuni. Ad esempio, nel comune di Milano ci sono 214 autorizzazioni NCC attive (le licenze taxi sono 5.700) e l’ultima è stata emessa nel 2001. Secondo i dati di Confcommercio, le autorizzazioni NCC a Roma sarebbero circa 1.000, mentre le licenze taxi sarebbero 7.000. La richiesta di servizi di trasporto alternativi al trasporto pubblico di linea nei grandi centri è elevata e, stando ai commenti dei cittadini stessi, l’offerta non è sufficiente a soddisfare la domanda. Da qui la necessità di una riforma seria che stabilisca regole chiare per tutti, NCC e taxi che di fatto svolgono un servizio diverso e complementare che va a soddisfare le diverse esigenze degli utenti. Quello che serve è una legislazione chiara che non vada a scapito di una o dell’altra categoria e che consenta a tutti di lavorare in sicurezza e offrire un servizio efficiente alla cittadinanza.

 

Una riforma attesa da dieci anni non può essere delegata a poche norme che ancora una volta ci mortificano come professionisti e come esseri umani.

 

“Auspichiamo che il Governo non crei decine di migliaia di lavoratori abusivi e di conseguenza disoccupati, persone che fino al 31 dicembre lavoreranno nel rispetto della legge” ha dichiarato Luigi Pacilli (Presidente di Federnoleggio Confesercenti), che insieme a Mauro Ferri (Presidente di Anitrav) e Daniele Ercoli (Presidente di Fai Confcommercio) si sono riuniti nel Comitato Difesa NCC.

 

Chiediamo quindi al governo di non fare passare questa linea e di adoperarsi per approdare a norme che siano realmente migliorative e consentano a NCC e taxi di lavorare insieme nel migliore dei modi. Se così non sarà, continueremo a fare sentire la nostra voce per chiedere quello che ci è stato promesso e che ci spetta: una riforma giusta.

“Ma una notizia un po' originale non ha bisogno di alcun giornale, come una freccia dall'arco scocca vola veloce di bocca in bocca”

Fabrizio De André

(Bocca di Rosa, 1967)